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Visualizzazione dei post da 2020

Fungo Cardoncello (Pleurotus eryngii)

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I l Fungo Cardoncello (Pleurotus eryngii) è noto fin dall'antichità, ed è tra i funghi più buoni e prelibati, è carnoso e sodo, dal sapore dolce e gradevole. Il capello è di colore beige-biancastro o bruno-camoscio chiazzato da macule più scure, la colorazione cambia in base al tipo di clima (più chiara quando esposto al sole). Reperibile in diverse aree del Sud Italia, come Puglia, Sardegna e Sicilia, dove è possibile trovarlo dall'inizio dell'autunno alla primavera. Contiene dall'85-90 % di acqua, il 4-5 % di zuccheri, il 3,8-4 % di proteine, lo 0,4-0,7 % di grassi, presenti tutti gli amminoacidi principali e le vitamine. Viene largamente impiegato in diete ipocaloriche per il basso contenuto di grassi e per il ridotto valore energetico. In cucina, il gambo è ideale per la preparazione dei brodi, il cappello per la preparazione di risotti e piatti come le "cappelle dei cardoncelli", cosparse di pangrattato, olio e formaggio grattugiato, si accosta bene al pe

Cime di rapa, per depurarsi e proteggere l’intestino

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Verdure crucifere buonissime, sono ricche d'acqua e di fibre Le  cime di rapa  possono essere annoverate nell’ambito delle verdure crucifere. P er essere precisi, quando le si nomina si inquadrano le foglie, i fiori e gli steli della  Brassica rapa campestris . Entrando nel vivo del loro profilo nutrizionale, troviamo innanzitutto il basso apporto calorico (meno di 30 all’etto). Inoltre, come specificato anche dagli  esperti del gruppo Humanitas , le  cime di rapa  sono ricchissime d’acqua. Giusto per dare qualche numero ricordiamo che, su un singolo etto di queste verdure, oltre 90 grammi sono d’acqua. Grazie alla peculiarità appena ricordata e all’ eccellente rapporto sodio/potassio , le cime di rapa possono essere considerate delle alleate speciali della depurazione dell’organismo (favoriscono la diuresi). Versatili e apprezzatissime in cucina – per rendersene conto basta citare i numerosi piatti di pasta che le vedono protagoniste – le  cime di rapa  hanno diversi altri benefic

In ricordo di Luciano Pellicani

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"Luciano Pellicani, fu il teorico del socialismo riformista di Craxi" --------------------------------------------------------------------------------- Se l’Italia non fosse stata un paese libero il PCI avrebbe fatto a Pellicani ciò che Lenin fece al social-democratico Kautsky e ai suoi amici e, non potendo scendere in campo con lui lealmente sul piano intellettuale, e naturalmente su quello della politica italiana, scelse di isolarlo. Luciano Pellicani è stato all’attenzione pubblica  per  la  sua non comune  statura accademica e per la direzione brillante della rivista socialista Mondoperaio durante anni cruciali per le  sorti di  un nuovo socialismo, che  egli sperava  aperto e  liberale in Italia, ma che  vedeva pesantemente ricoperto dalla  pietra tombale del partito comunista. Come  Eric Voegelin, Alain Besançon e pochi altri, vedeva il comunismo come una teologia truccata e, come  aveva scritto lo stesso Marx, pensando alla Russia, la “restaurazione del di

“Sua nonna? Sta bene, anzi è morta ieri”: scambi di persona e malasanità, un’assurda storia di Coronavirus a Lecce

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“Ho registrato tutto, e andrò fino in fondo. Questa storia incredibile la deve conoscere il mondo. Mia nonna non l’ha ammazzata il Covid-19, ma la malasanità”. Valentina Treglia, 29 anni, barista di Melpignano (Lecce), nel dolce Salento, ricompone uno a uno, lucidamente, tutti i tasselli. E racconta, con una ricostruzione cronologica schematica, i passaggi che hanno portato alla morte di Paola Germana Casasola, 81 anni, nella Puglia del 2020. Valentina, sua nonna era ricoverata da tempo? “Da due anni, nella Rsa La Fontanella di Soleto, Lecce. Stava bene, solo un po’ di demenza; allettata perché impossibilitata a camminare. Prendeva giusto mezza pastiglia per la pressione, al bisogno. Dopo il 6 marzo mia madre non ha più potuto vederla: hanno vietato le visite per tutelare gli anziani dopo l’esplodere del coronavirus al Nord”. Comprensibile. Poi? “Il 20 marzo apprendiamo dai giornali che una paziente ospitata dalla stessa Rsa era morta all’ospedale Vito Fazzi d